Bandiera, inno e stemma nazionale della Cina (Repubblica Popolare Cinese)

 

La bandiera nazionale è il simbolo di un paese e l'inno nazionale è l'incarnazione dello spirito nazionale di un paese. Ogni mattina, a Piazza Tienanmen nel cuore della città Pechino (o Beijing), oggi capitale della Repubblica Popolare Cinese, alle prime luci dell'alba si assiste al rito dell'alzabandiera: seguendo le note dell'inno nazionale, la bandiera rossa a cinque stelle viene issata lentamente e con solennità, per sventolare nel cielo esattamente al sorgere del sole.


La bandiera, l'emblema e l'inno della Repubblica Popolare Cinese sono stati scelti e definiti con la nascita della cosiddetta “Nuova Cina”, nel 1949. Personalità del mondo accademico e figure legate al Partito Comunista Cinese o al governo hanno partecipato attivamente allo studio e alla scelta di questi tre simboli del paese. Hanno tutti un significato profondo che incarna lo spirito del popolo cinese e la rivoluzione.

 

Bandiera della Repubblica Popolare Cinese

Bandiera nazionale della Cina 
Bandiera nazionale della Cina 

La bandiera nazionale della Repubblica Popolare Cinese è rossa con cinque stelle di color giallo dorato. La proporzione tra lunghezza e altezza è di 3:2. Il colore rosso simboleggia la rivoluzione. Le cinque stelle sono colorate di giallo in modo da risultare luminose e ben visibili sullo sfondo rosso; la stella più grande rappresenta il Partito Comunista Cinese e le altre quattro rapresentano il popolo cinese. La disposizione delle cinque stelle indica l’unità del popolo e di tutti i gruppi etnici dell’intero paese sotto la guida del Partito Comunista Cinese.


Nel mese di giugno del 1949, a Pechino durante la riunione preparatoria per la nuova Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese, si stabilì che il primo compito era quello di definire la bandiera nazionale per la nuova Cina, che stava per nascere. Nel mese di luglio, il comitato della riunione preparatoria ha pubblicato sul Quotidiano del Popolo un bando per raccogliere proposte di modelli per la bandiera nazionale.


Appena pubblicata, la notizia è stata accolta subito con fervore e partecipazione: in poco più di un mese, sono stati raccolti quasi 3000 disegni e proposte per la nuova bandiera nazionale. Parteciparono anche personalità di spicco come il comandante in capo Zhu De, lo storico Guo Moruo e il poeta Ai Qing.

 

Tiananmen
Tiananmen

Si istituisce un gruppo di lavoro responsabile di raccogliere le proposte e scegliere le migliori per istituire la nuova bandiera nazionale della Repubblica Popolare Cinese. Il leader è Ma Xulun, un famoso educatore dell'epoca, e i vicecapi sono Ye Jianying e Shen Yanbing.


Tra gli altri membri ricordiamo Tian Han, Guo Moruo, Chen Jiageng e altre figure del mondo politico e accademico. Dopo un'attenta e scrupolosa selezione, vengono scelti 38 disegni migliori per presentarli alla prima riunione della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese.


Il modello scelto è il numero 32 presentato dal signor Zeng Liansong, un ufficiale finanziario ordinario e pittore; questa proposta, riveduta e corretta, diventerà la bandiera rossa a cinque stelle dorate che oggi conosciamo. Il 27 settembre 1949, durante la sessione plenaria della prima riunione della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese, si fanno le ultime modifiche alla proposta presentata per la bandiera nazionale. Il 1 ottobre 1949, la prima bandiera rossa a cinque stelle della nuova Cina sventola in alto sulla Porta Tiananmen, che significa “Porta della Pace Celeste” ed è dove oggi è appeso il ritratto di Mao Zedong in centro a Pechino: è la cerimonia di proclamazione della nascita della Repubblica Popolare Cinese.

 

Emblema ufficiale della Repubblica Popolare Cinese

Emblema ufficiale della Cina
Emblema ufficiale della Cina

Nel mese di luglio 1949, la riunione preparatoria della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese ha pubblicato ha pubblicato sul Quotidiano del Popolo un bando per raccogliere proposte di modelli per l'emblema nazionale, con le seguenti richieste: un simbolo che con solennità e magnificenza racchiudesse l'essenza della Cina, della nuova società e del Partito Comunista.


Così come per le proposte per la bandiera nazionale della nuova Cina, anche per l'emblema il popolo partecipa attivamente e con fervore. Allo stesso tempo, sotto gli ordini del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, l'Università Qinghua di Pechino e il National Beiping Art College (quello che diventerà l'Accademia Centrale di Belle Arti negli anni Cinquanta) hanno istituito un gruppo di lavoro per la progettazione dell'emblema nazionale. Prima di fine agosto del 1949, erano stati ricevuti e raccolti oltre 900 disegni e proposte per il nuovo emblema nazionale cinese. Tuttavia, per varie ragioni, nessuno di questi è stato scelto.


Durante la sessione plenaria della prima riunione della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese si decide di invitare il Dipartimento di Architettura dell'Università Qinghua e l'Accademia Centrale delle Belle Arti ad organizzare una competizione per la progettazione dell'emblema nazionale. Si stabilisce che il nuovo emblema dovrà essere esposto in occasione del primo anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, il 1 ottobre 1950.


Al concorso partecipano moltissimi studiosi e accademici. La sera del 20 giugno 1950, il premier Zhou Enlai ha personalmente presieduto l'incontro del comitato per la revisione delle proposte e la scelta del vincitore del concorso del Governo Centrale del Popolo. Si decide di adottare il progetto proposto dall'Università Qinghua di Pechino e il 20 settembre 1950 viene emesso l'ordine di annunciare l'emblema nazionale a tutto il paese.

Dettagli dell'Emblema nazionale
Dettagli dell'Emblema nazionale


L'emblema nazionale della Repubblica Popolare Cinese è rotondo e in parte richiama la bandiera. La parte centrale dell'emblema nazionale è la Porta Tiananmen illuminata da cinque stelle dorate, una più grande e quattro più piccole. L'emblema nazionale è circondato da due spighe dorate di frumento e di riso che formano un anello circolare; nella parte inferiore si vede una ruota dentata, sempre di color giallo dorato, intrecciato con un nastro rosso alle spighe.


Le ruote dentate sono il simbolo dei lavoratori, le spighe di grano simboleggiano gli agricoltori e il nastro rosso che li lega insieme simboleggia l'alleanza di lavoratori e contadini sotto la guida della classe operaia; le cinque stelle rappresentano la grande unità del popolo di tutto il paese (le quattro stelle piccole) sotto la guida del Partito Comunista Cinese (la stella più grande).


La Porta Tiananmen è stata scelta perché incarna il Movimento del Quattro Maggio, considerato un movimento rivoluzionario che segna definitivamente il punto di rottura con la vecchia Cina feudale, e quindi rappresenta lo spirito rivoluzionario del popolo cinese. La Porta Tiananmen è anche il simbolo di Pechino, capitale della Repubblica Popolare Cinese fin dalla sua fondazione, il 1 ottobre 1949. I colori dell'emblema nazionale sono ancora una volta il rosso e il giallo dorato.

 

Inno nazionale della Repubblica Popolare Cinese

L’inno nazionale della Repubblica Nazionale Cinese, intitolato “Marcia dei volontari”, è stato composto nel 1935 dal commediografo Tian Han e dal compositore Ni Er, poi fondatore della Campagna per la Nuova Musica Cinese.

Commediografo Tian Han
Commediografo Tian Han


Quello che è diventato l'inno nazionale della Repubblica Popolare Cinese è una canzone creata per essere la colonna sonora del film “Giovani eroi” (Children of troubled times – 风云儿女 Fēngyún Érnǚ ), un'opera sui fatti storici dell'invasione giapponese. Il film parla di un gruppo di intellettuali che coraggiosamente si uniscono al fronte di difesa contro i giapponesi. L'opera ottiene un'ampio consenso ed è ben accolta dal pubblico e dalla popolazione cinese, così la colonna sonora si diffonde in ogni angolo del paese diventando simbolo di lotta, rivoluzione e resistenza contro le ingiustizie.


Il 27 settembre 1949, pochi giorni prima della fondazione ufficiale della Repubblica Popolare Cinese, durante la prima sessione plenaria della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese si adotta una risoluzione per definire l'inno nazionale. La canzone scelta è proprio "Marcia dei volontari", in sostituzione dell'inno intitolato "Tre principi del popolo" della Repubblica di Cina e dell'Internazionale comunista.


Durante la Rivoluzione Culturale negli anni Sessanta e con l'incarcerazione di Tian Han come controrivoluzionario, la “Marcia dei volontari” è stato brevemente e ufficiosamente sostituito da "L'Oriente è rosso". Nel 1982 la "Marcia dei volontari" torna ad essere l'inno ufficiale della Repubblica Popolare Cinese.

Inno cinese
Inno cinese

Nell'ottobre del 2003, durante la terza sessione plenaria del XVI Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, si stabilisce che l'inno nazionale della Repubblica Popolare Cinese, “Marcia dei volontari”, dovrà entrare a far parte della Costituzione. Il 14 marzo del 2004, la seconda sessione del X Congresso Nazionale del Popolo ha approvato un emendamento alla Costituzione, dove si stabilisce che "l'inno nazionale della Repubblica Popolare Cinese è la Marcia dei volontari". È l'inno anche delle due Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao.


Di seguito riportiamo il testo in cinese, la trascrizione in lettere latine e la traduzione in italiano dell'inno nazionale della Repubblica Popolare Cinese:


起来!不愿做奴隶的人们!
Qǐlái! Búyuàn zuò núlì de rénmen!
Solleviamoci! Tutti noi che non vogliamo essere schiavi!


把我们的血肉,筑成我们新的长城!
Bǎ wǒmen de xuèròu, zhùchéng wǒmen xīnde chángchéng!
Formiamo una nuova Grande Muraglia con il nostro sangue e la nostra carne!


Manoscritto dell'inno cinese
Manoscritto dell'inno cinese

中华民族到了最危险的时候,
Zhōnghuá mínzú dàole zùi wēixiǎnde shíhòu,
Il popolo cinese si trova nel momento di maggior pericolo,


每个人被迫着发出最后的吼声。
měigerén bèi pòzhe fāchū zùihòude hǒushēng.
tutti siamo chiamati a lanciare l'ultimo grido.


起来!起来!起来!
Qǐlái! Qǐlái! Qǐlái!
Solleviamoci! Solleviamoci! Solleviamoci!


我们万众一 心, 冒着敌人的炮火, 前进!
Wǒmen wànzhòng yīxīn, màozhe dírén de pàohuǒ. Qiánjìn!
Tutto il popolo con un solo cuore, contro il fuoco di artiglieria del nemico. Avanti!


冒着敌人的炮火, 前进!
Màozhe dírén de pàohuǒ. Qiánjìn!
Contro il fuoco di artiglieria del nemico. Avanti!

Compositore Ni Er
Compositore Ni Er

前进!前进!进!
Qiánjìn! Qiánjìn! Jìn!
Avanti! Avanti! Avanti!


L'inno nazionale della Reubblica Popolare Cinese è in cinese mandarino vernacolare, non in cinese classico come nei periodi precedenti, proprio per essere accessibile a tutte le fascie di popolazione. L'inno dovrebbe essere eseguito o riprodotto solo durante le celebrazioni per le festività nazionali e gli anniversari politici, oppure in occasione di eventi sportivi.


I civili e le organizzazioni, ogni volta che risuna l'inno devono alzarsi in piedi e cantarlo. I componenti dell'Esercito Popolare di Liberazione, della polizia e di tutte le forze dell'ordine sono tenuti a fare il saluto militare, anche quando non sono in alta uniforme, lo stesso vale per i membri dei Giovani Pionieri della Cina e i veterani dell'Esercito Popolare di Liberazione.

 

Altri simboli non ufficiali della Repubblica Popolare Cinese

Oltre alla bandiera nazionale, all'emblema e all'inno, in Cina sono riconosciuti altri simboli del paese. Il primo simbolo, oramai famoso ovunque nel mondo, è la leggendaria Grande Muraglia Cinese, un'opera di ingegneria antica che non conosce eguali: è stata costruita più di 2000 anni fa e le parti che hanno resistito allo scorrere dei secoli e delle stagioni rappresentano la cultura millenaria della civiltà cinese.
 

Kung fu
Kung fu

È un sito pregno di storia, una tappa imperdibile durante un viaggio in Cina, ideale da fotografare, ma anche meta perfetta per una passeggiata indietro nel tempo. Se siete appassionati di storia e, in particolare, di storia cinese, un'altra tappa imperdibile è Xi'an con il suo maestoso Esercito di Terracotta, un altro dei simboli della cultura e della storia cinese.


Parlando di simboli della cultura cinese, non si possono non citare le arti marziali e il kung fu, arrivato in Occidente grazie al famosissimo attore cinematografico e maestro Bruce Lee. Il kung fu cinese, che si divide in tantissimi stili e scuole differenti, incarna i principi millenari delle filosofie Taoismo e Buddhismo, oltre che un duro allenamento per sviluppare la forza e l'agilità del corpo.


La Cina, tuttavia, non è solo affascinante storia e cultura millenaria; sapete qual è l'animale dichiarato tesoro nazionale della Repubblica Popolare Cinese? Il panda. Dopo essere stato per anni a rischio estinzione, il governo cinese in collaborazione con il WWF ha istituito tutta una serie di programmi di protezione e allevamento dei panda in alcuni centri e basi di ricerca localizzate nella provincia Sud occidentale del Sichuan, che è l'habitat naturale del panda. Volete vedere i panda dal vivo, ma non allo zoo? Aggiungete Chengdu al vostro itinerario di viaggio in Cina: nei dintorni ci sono le principali riserve dove vivono i panda.


Dopo aver scoperto qual è la bandiera della Repubblica Popolare Cinese e il suo stemma ufficiale, imparato l'inno nazionale e letto quali sono i simboli non ufficiali... non vi resta che preparare i bagagli e partire alla volta della Cina!

La Grande Muraglia
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