Nome cinese: 羊八井, pronuncia cinese: Yángbājǐn
Biglietto ingresso: 98 - 160 CNY
Orari: 9:00-21:00
Trasporto:
Nella stazione degli autobus a lunga percorrenza del sobborgo orientale di Lhasa ci sono molti autobus per Yangbajin, tra questi puoi prendere l'autobus pubblico n. 39 che ti porterà direttamente là.
Tempo consigliato per visita: 2-3 ore
Yangbajin è una città a circa 87 km a nord-ovest di Lhasa, a metà strada da Damxung. Questa città si trova su un altopiano lussureggiante, in una verde vallata circondata dalle tende dei nomadi con yak e pecore al pascolo che popolano la collina.
Il movimento della crosta terrestre ha creato una delle risorse geotermiche più popolari del Tibet. Yangbajin copre un'area di 15 chilometri quadrati ed è affiancato da imponenti montagne innevate e ghiacciai, il bacino centrale è una sorgente calda e infuocata. Fare il bagno nelle calde sorgenti di ghiaccio e neve nel “tetto del mondo” è un'esperienza unica. Rilassati nelle vasche di acqua bollente mentre i fiocchi di neve scendono attorno a te.
Secondo una leggenda popolare, molto tempo fa, prima che il cielo e la terra si separassero, il mondo intero era nell'oscurità più totale. Le persone che vivevano ai piedi del Monte Nyainchen Thanglha stavano soffrendo. Un giorno, però, una fenice dorata si alzò in volo in questa area, determinata a portare la luminosità e dissipare il buio sacrificando i suoi occhi. Gettò a terra uno dei suoi occhi luminosi, arrivata al suolo attirò l’attenzione di una fata e poi una lampada luminosa si levò nell'aria. Il cielo si illuminò a mano a mano, comparvero cime innevate, apparve il monte Nyainqchen Thanglha, emerse un prato verde simile a un enorme tappeto e nello stesso modo si riaccese la felicità nel popolo tibetano.
Tuttavia, un uomo avido vicino a Yangbajin desiderava ardentemente la lampada. Su consiglio di uno stregone decise di accumulare il suo odio in una freccia e di colpire la lampada. La lampada allora si ruppe, i pezzi della lampada caddero a terra. Il mondo fu immerso di nuovo nell’oscurità. Dove la lampada si era frantumata, improvvisamente il cielo cadde ed emerse un lago di acqua calda dove annegò l’uomo avido. Secondo il racconto le sorgenti termali sono proprio le lacrime della fata.
Alta quota, alta temperatura e alte montagne innevate, questa è la caratteristica delle "tre altezze" del fare il bagno nelle sorgenti calde del Tibet. Per i viaggiatori avventurosi, viaggiare in Tibet in inverno è piuttosto eccitante, ma richiede non solo grandi prestanze fisiche per conquistare l'altitudine e la zona della neve fredda, ma sarà una sfida anche superare temperature dell'acqua termale molto più alte.
La zona è famosa per le sue sorgenti calde, ma le sorgenti di Yangbajin sono sfruttate anche per produrre gran parte dell'elettricità per la capitale Lhasa. C'è una centrale termoelettrica ai margini del campo delle sorgenti termali di Yangbajin che copre 20-30 chilometri quadrati. La centrale termoelettrica è stata fondata nel 1976 e il primo sviluppo di energia geotermica in tutta la Cina.
Yangbajin (羊八井) si trova tra Lhasa e Namtso, a 90 chilometri da Lhasa. Nella stazione degli autobus a lunga percorrenza del sobborgo orientale di Lhasa ci sono molti autobus per Yangbajin, tra questi puoi prendere l'autobus pubblico n. 39 che ti porterà direttamente là.
Arrivare alle stazioni di transito di Yangbajin o accanto all'autostrada Qinghai-Tibet è facile ma per arrivare alle sorgenti d’acqua calda dista circa 8 km dalla strada Qinghai-Tibet, e non ci sono taxi in questa zona, puoi continuare a piedi o in autostop.
Un altro approccio è quello di noleggiare un'auto per il Lago Namtso, facendola rientrare sulla via del ritorno, ma è meglio consultare in anticipo l'autista.