Nome cinese: 初溪土楼, pinyin: Chū Xī Tǔ Loú
Orari apertura: aperto tutto il giorno
Biglietto ingresso: 8:00-17:30
Trasporto: i mezzi privati
Tempo consigliato per visita: 1-3 ore
Le Chuxi Tulou (dal cinese “初溪土楼”, che letteralmente sta per “Strutture in terra del primo torrente”) costituiscono un gruppo di strutture costruite durante la dinastia Ming (1368-1644) e situate nella Contea dello Yongding, nella provincia del Fujian. Tra le attrazioni preferite dai turisti vi è il borgo di Xiayang (下洋镇). Le Chuxi Tulou sono le abitazioni di un villaggio Hakka costruite dal clan familiare Xu, il cui primo insediamento risale al XIV secolo.
Chi sono gli Hakka? Gli Hakka, chiamati in cinese Kejia (客家, che letteralmente significa “famiglie invitate”), sono un popolo di etnia Han che si è stabilito per secoli nelle aree del Guangdong, Fujian, Jiangxi, Guangxi, Sichuan, Hunan, Zhejiang, Hainan e Guizhou. Secondo gli storici gli Hakka sono un popolo originario delle province dello Henan e Hubei (parte centrale della Cina continentale) e poi insediatosi presso le regioni della Cina meridionale. Con una serie di ingenti fenomeni migratori, migliaia di Hakka migrarono oltremare in diversi paesi del continente asiatico, tra cui Hong Kong, Taiwan, Vietnam, Cambogia, Thailandia, Singapore, Malesia, Indonesia, Timor Est, India e – pochi secoli dopo - anche in Sudafrica, Mauritius, Stati Uniti, Giamaica e Suriname. Nella storia di tutti i popoli cinesi, gli Hakka sono stati indubbiamente quello più nomade tra tutti. Oggigiorno, la popolazione mondiale Hakka si aggira intorno alle 100 milioni di persone.
Tornando alle nostre Chuxi Tulou, i primi insediamenti (risalenti al XIV secolo) furono opera del clan dei Xu, che edificò il primo tulou, il primo palazzo di terra di tutto il villaggio: Heqing Lou (和庆楼). A eccezione di Heqing Lou, al nome di tutti i successivi tulou venne aggiunto il carattere Qing (庆), che in cinese sta per “celebrare”, con l’auspicio che il villaggio potesse avere un futuro prosperoso. Nel villaggio di Chuxi si contano un totale di 36 tulou. Il più grande nonché il più antico tulou è Jiqing Lou (集庆楼), costruito nel 1419 durante il regno dell’imperatore Yongle (dinastia Ming). È formato da due cerchi concentrici che corrispondono a due “palazzine” diverse: il primo cerchio ha quattro piani, ognuno dei quali dispone di 53 stanze; il secondo cerchio, a un piano, con 72 stanze che si affacciano l’una all’altra.
Nel 2008, di questi 36 tulou, 10 sono stati annoverati tra i Patrimoni dell’Umanità UNESCO insieme all’intero complesso dei Fujian Tulou:
Jiqing Lou (集庆楼) [anno di costruzione: 1419]
Shengqing Lou (绳庆楼) [anno di costruzione: 1799]
Yuqing Lou (余庆楼) [anno di costruzione: 1729]
Huaqing Lou (华庆楼) [anno di costruzione: 1829]
Gengqing Lou (庚庆楼) [anno di costruzione: 1840]
Fuqing Lou (福庆楼) [anno di costruzione: 1849]
Xiqing Lou (锡庆楼) [anno di costruzione: 1849]
Fanqing Lou (藩庆楼) [anno di costruzione: 1949]
Gongqing Lou (共庆楼) [anno di costruzione: 1949]
Shanqing Lou (善庆楼) [anno di costruzione: 1979]
Lo sapevi che negli anni 60 del secolo scorso la CIA cominciò ad indagare sui Chuxi Tulou sospettando che si trattasse di pericolose basi militari in cui la Cina stava conservando dei missili nucleari? Naturalmente la CIA stessa dovette ricredersi subito dopo aver capito che si trattasse di semplici e innocue costruzioni.
Com’è fatto esattamente un tulou? I tulou sono grosse costruzioni fortificate, più comunemente di forma rettangolare o circolare. Principalmente, il materiale che veniva utilizzato per le mura era la terra umida, scelto appositamente per evitare eventuali fessurazioni durante la fase di essicazione. Un tulou poteva essere anche di 3-5 piani e riusciva ad ospitare fino a 800 persone. L’intera struttura sembra una piccola città fortificata, all’interno delle cui mura vi sono sezioni a loro volta più piccole che contengono sale, magazzini, pozzi e sale da ristoro.
La struttura esterna di un tulou era fatta di terra ammassata mischiata con pietre, bambù, legno e altri materiali che potevano essere facilmente reperibili per il rinforzo dello strato esterno. Il risultato finale erano delle mura alte una dozzina di metri e spesse 2 metri circa che isolavano l’interno, garantendo il caldo in inverno e il fresco d’estate. Come se non bastasse, i tulou erano costruiti in maniera tale da poter resistere ai terremoti.
Nella maggior parte dei casi, questi palazzi avevano un’unica entrata principale con dei massicci portoni in legno. Nei piani più alti venivano spesso scavati dei buchi strategici che permettevano a coloro che ci abitavano di guardare al di fuori della struttura. Qualora si fossero presentati dei nemici alle porte, ogni tulou infatti era militarmente attrezzato in maniera adeguata per difendere il proprio villaggio.
Quando si parla dei Fujian Tulou si intende l’intero sistema di tulou - costruiti tra il XII e il XX secolo - sparsi in tutto il montuoso Sud-est della provincia del Fujian. La maggior parte dei tulou del Fujian sono situati in aree piuttosto piccole (fatta eccezione per i Dadi Tulou nella Contea di Hua’an), al confine tra la Contea di Yongding e la Contea di Nanjing. Ogni villaggio di tulou (o cluster/gruppo di tulou) è gestito separatamente come singolo sito storico-culturale:
I Fujian Tulou includono i seguenti siti (tutti Patrimonio UNESCO):
Tulou di Chuxi
Tulou di Hongkeng
Tulou di Gaobei
Yanxiang Lou
Zhenfu Lou
Tulou di Tianluokeng
Tulou di Hekeng
Huaiyuan Lou
Hegui Lou
Tulou di Dadi
Quarantasei tulou dell’intero sistema dei Fujian Tulou sono diventati, sempre nel 2008, Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO in qualità di “testimonianze eccezionali di tecniche e tradizioni architettoniche che garantivano il funzionamento della vita di una particolare comunità e della loro organizzazione difensiva in perfetta sincronia con l’ambiente”. Tutti i Fujian Tulou rispettano un concetto molto caro alla tradizione architettonica cinese: “chiuso fuori, aperto dentro”. Un’altra caratteristica che distingue tutti i tulou è il muro circolare e il cortile al centro. Nel cortile veniva spesso eretto un piccolo santuario utilizzato principalmente come luogo di culto, ma anche per matrimoni, feste, funerali e incontri.
Il piano terra poteva essere costruito in svariate forme: circolare, ovale, quadrato, semicircolare, rettangolare o pentagonale. La compattezza delle fondamenta di ogni tulou era garantita da pavimenti in pietra posti su 2 o 3 strati di terra ammassata. Un sistema di tubi di scarico sotterranei manteneva invece le mura in buone condizioni nonostante le forti piogge. Le mura dei tulou si sono conservate in ottime condizioni fino ai giorni nostri anche grazie all’impiego massiccio di alcuni materiali per creare lo strato più basso delle mura, come blocchi di pietra e sassi di fiume ammassati in una miscela fatta di sabbia e creta. Altre tecniche prevedevano l’uso di terra mischiata con del riso e rinforzata con canne di bambù.
Le mura venivano costruite in modo tale che si inclinassero verso il centro della struttura. Le mura si fanno meno spesse man mano che si sale. Di solito i primi due piani di un tulou non dispongono di fessure o finestre, che sono presenti solo a partire dal terzo piano, poiché il piano terra veniva usato come magazzino mentre i piani più in alto erano le abitazioni vere e proprie dei residenti. Il supporto per il tetto era fatto in legno. A partire dal secondo piano in su, il legno veniva impiegato sia per pavimentare i corridoi circolari con delle lastre orizzontali sia per fare le staccionate. Quattro trombe di scale, disposte al lato dei corridoi, collega tutti i piani di ogni sezione verticale. Due o tre pozzi erano di solito situati presso il cortile centrale, mentre i tulou più moderni dispongono di pozzi persino all’interno delle abitazioni stesse.
Grazie alla loro imponente struttura, i tulou costituiscono delle vere e proprie fortezze per eventuali nemici. Dal XII al XIX secolo, diverse furono le invasioni di popoli provenienti al di fuori del Sud-est della Cina. Le mura dei tulou riuscivano a resistere perfettamente a qualsiasi tipo di frecce o arma da fuoco. Inoltre, scavare un tunnel per oltrepassare le mura e addentrarsi in queste costruzioni mastodontiche era altrettanto impossibile.
Le mura, infatti, venivano costruite anche a più di un metro sottoterra, creando un vero e proprio strato protettivo “anti-tunnel”. Basti pensare che nel 1934, una comunità di contadini in rivolta della Contea di Yongding si rifugiarono presso un tulou per scampare all’esercito cinese, il quale tentò di abbattere l’intera struttura con 19 cannonate. Il danno finale fu soltanto una serie di piccole ammaccature sulle mura.
Come tutti i castelli e le fortezze del mondo, si può pensare che il punto debole fosse l’ingresso principale. Tuttavia la struttura dei cancelli all’ingresso di ogni Fujian tulou era costituita da un solido blocco di granito, mentre le doppie porte erano fatte di assi di legno spesse fino a 13 cm, rinforzate con del ferro. Inoltre, diversi pali di legno messi in verticale e orizzontale e incastrati nel blocco di granito davano ulteriore compattezza all’ingresso. Infine, in caso di attacchi da fuoco volti a sfondare l’ingresso, un sistema “anti-incendio” composto da grossi secchi di acqua posti in cima al cancello garantivano virtualmente la totale inespugnabilità del tulou.
A differenza di altri esempi architettonici di altre civiltà (basti pensare alla Domus romana), i Fujian tulou sono una testimonianza architettonica lampante secondo cui le comunità che ci vivevano costituivano una perfetta “società di eguali”. Tutte le stanze avevano le stesse dimensioni e venivano costruite con gli stessi materiali. Avevano le stesse decorazioni, stesse porte, stesse finestre. Non c’era nessuna abitazione speciale, nessun “attico”.
Una famiglia con pochi membri abitava una sola sezione verticale, che andava dal piano terra fino all’ultimo piano, mentre una famiglia più numerosa possedeva due o tre “fette” verticali. Tendenzialmente, ogni tulou veniva occupato da un intero “clan”, ovvero un’intera famiglia di diverse generazioni, o addirittura da più famiglie se le dimensioni del tulou lo permettevano. Quando una famiglia si allargava, allora veniva costruito un secondo cerchio concentrico al di fuori del tulou stesso – oppure un altro tulou vicino - affinché il clan familiare rimanesse sempre unito. Infatti, vivere nello stesso tulou sotto lo stesso tetto con i propri familiari era simbolo di unità e sicurezza.
Tutti gli spazi come i pozzi, il santuario, i bagni e gli armamenti erano proprietà comune, così come le terre e i raccolti. Solo le abitazioni interne erano proprietà privata. L’organizzazione di una comunità all’interno di un tulou era sorprendente: la pulizia degli spazi comuni, l’apertura e la chiusura dell’ingresso principale così come la pianificazione delle cerimonie erano tutti mansioni che venivano assegnate a rotazione, per ogni nucleo familiare.
Come abbiamo già detto, i Fujian Tulou sono sparsi nella regione del Sud-est del Fujian. Purtroppo, a causa dell’assetto montuoso della regione, non c’è nessun treno che potrà comodamente portarti da Longyan/Zhangzhou ai vari siti di cui sopra. I tulou della Contea di Nanjing sono collegati con la città di Shancheng attraverso tortuose strade di montagna. Questa città è facilmente raggiungibile se prendi l’autostrada Zhanglong, che collega le due città di Zhangzhou e Longyan. Da Xiamen a Shancheng sono invece necessarie 2 ore di macchina. Se preferisci prendere un bus (4 ore), ci sono anche delle linee che partono da Xiamen e Fuzhou, dirette sia a Longyan che a Zhangzhou.