Cultura dell’alcol in Cina

 

Introduzione della cultura dell'alcol in Cina

Il consumo di vino, di liquori e di bevande alcoliche è un aspetto fondamentale della cultura cinese. Oltre a svolgere da sempre una significativa funzione sociale, l’alcol in Cina è una bevanda rituale, nell’antichità consumata solamente durante banchetti o riti e oggi riservata alle occasioni speciali, dalle semplici uscite con gli amici alle feste con i colleghi e con i parenti. In questo senso, l’alcol è considerato un mezzo per unire le persone e la sua presenza a tavola è necessaria quando si organizzano un pranzo o una cena importanti.
 

Alcol di vari tipi
Alcol di vari tipi

Quello che non tutti sanno è che il liquore più antico proviene proprio dalla Cina: si tratta del Huangjiu (黄酒), letteralmente “vino giallo”, un tipo di bevanda alcolica derivata dalla fermentazione del riso prodotta per la prima volta più di 3000 anni fa durante le dinastie Shang (1675 a.C. - ca. 1046 a.C.) e Zhou (XII -  III secolo a.C.).


Da allora l’alcol è entrato a far parte della cultura cinese e non solo ha completamente rivoluzionato i rapporti interpersonali, ma ha anche profondamente influenzato la produzione artistica successiva, diventando protagonista di poesie e canzoni e status symbol di una figura molto controversa che caratterizza tutta la storia cinese, quella del “poeta maledetto”.

 

Scopriamo insieme cos’è la cultura dell’alcol in Cina, la storia dalle origini ad oggi del consumo di bevande alcoliche in Cina e alcune curiosità riguardanti i giochi alcolici più popolari, le città famose per la produzione di alcolici, le differenze di abitudini e costumi legati al consumo di alcolici in Occidente e in Cina e le figure storiche che devono la loro fama di “poeti maledetti” proprio all’alcol.

 

Storia e origini della cultura dell'alcol in Cina

Il primo riferimento alla produzione di bevande alcoliche in Cina si trova nello Shuowen jiezi (说文解字, “spiegazioni e delucidazioni dei caratteri cinesi”), un’enciclopedia risalente alla dinastia degli Han orientali (25-220 d.C.). Nel testo si attribuisce l’invenzione dell’alcol a Du Kang, quinto sovrano della dinastia Xia (ca. 2195 a.C. - 1675 a.C.), che per primo avrebbe creato un liquore risultato dalla fermentazione di vari cereali fermentati, tra cui il sorgo cinese.

Vino di sorgo
Vino di sorgo


Il “vino di sorgo” (shujiu 秫酒) sarebbe quindi l’antenato dell’odierna acquavite cinese baijiu 白酒, anch’essa a base di sorgo. Reso immortale dalle poesie di tantissimi celebri uomini di lettere cinesi, il liquore di Du Kang è tutt’oggi elencato tra i vini cinesi più rinomati.

 

Secondo le fonti più antiche, l’invenzione del vino cinese sarebbe avvenuta per caso. Du Kang, dopo un lauto pasto a base di cereali, avrebbe riposto gli avanzi nel tronco cavo di un gelso e, passato qualche giorno, si sarebbe accorto della sublime fragranza che l’albero emanava. Incuriosito, avrebbe assaggiato il liquido di colore scuro prodotto dalla fermentazione naturale dei cereali e si sarebbe innamorato di quel sapore tanto dolce quanto deciso.


Da quel momento, Du Kang avrebbe quindi iniziato a studiare e migliorare il metodo di produzione del liquore, creando a una vera e propria ricetta, che prevedeva l’utilizzo di acqua pura proveniente da una fonte di montagna e di sorgo nero molto maturo. La miscela doveva essere portata a ebollizione e continuamente mescolata con strumenti appositi, andava inoltre bevuta ancora calda.

 

Prima di Du Kang, sembra che già gli uomini primitivi conoscessero i segreti della produzione di liquori e bevande alcoliche. Nella società primitiva, tuttavia, l’alcol non veniva filtrato e il composto semi-liquido risultante dalla fermentazione dei cereali veniva quindi consumato tramite ciotole e cucchiai.
 

Du Kang
Du Kang

Durante la dinastia Xia il consumo di bevande alcoliche divenne molto popolare e la cultura dell’alcol in Cina iniziò a prendere forma. È a questo periodo che risale la creazione dei primi recipienti jue (爵) in bronzo, destinati a riscaldare e a contenere alcolici.
 

Durante il periodo Shang la produzione di liquori prese piede in tutto il territorio cinese e il suo sviluppo andò di pari passo con il miglioramento delle tecniche per forgiare il bronzo. Oltre ai recipienti jue si iniziò quindi a fabbricare utensili in bronzo specifici per la produzione di bevande alcoliche.


In questo periodo il consumo di liquori iniziò inoltre ad essere formalizzato e il suo uso riservato ad alcuni rituali, nello specifico riti sacrificali. Aristocratici, ricchi mercanti e sovrani non rinunciavano tuttavia al piacere di sorseggiare qualche bicchiere di vino, la bevanda quindi non mancava mai sulle loro tavole in occasione di feste o banchetti.

 

Durante la dinastia Zhou il consumo di vino e bevande alcoliche al di fuori dell’uso rituale fu fortemente limitato e regolato da una vera e propria etichetta. In generale, divenne buona usanza servire del liquore a chi, nel sistema feudale che caratterizzava la società Zhou, era di grado inferiore.


Inoltre, in segno di rispetto, era buon costume offrire da bere agli anziani e l’etichetta indicava anche la quantità di liquore da versare in base all’età dell’ospite: tre bicchieri per i sessantenni, quattro per i settantenni, cinque per gli ottantenni e sei per i novantenni. Appare chiaro, quindi, come il consumo di liquori iniziò a divenire un aspetto imprescindibile della cultura cinese.

 

Offrire da bere
Offrire da bere

I metodi di produzione di bevande alcoliche continuarono a svilupparsi anche durante il Periodo delle Primavere e degli Autunni (722 a.C. - 481 a.C.) e in quello degli Stati Combattenti (453 a.C. - 221 a.C.). Il liquore iniziò a diventare oggetto di poesie e opere letterarie, tra cui i famosi “Dialoghi” di Confucio in cui il gesto di offrire da bere è descritto come un atto dovuto per il rispetto della pietà filiale, concetto ancora oggi cardine della società cinese. In altri testi, come ad esempio il Classico dei riti Liji 礼记, sono invece descritti i vari usi rituali delle bevande alcoliche.
 

L’industria vinicola fiorì ulteriormente durante le dinastie Qin (221 - 206 a.C.) e Han (206 a.C. - 220 d.C.). Nonostante ciò, le limitazioni per il consumo di bevande alcoliche si fecero sempre più rigide, fino a vietare completamente l’utilizzo di alcolici se non per uso medicinale e rituale. Con il dominio Han, le norme che regolamentavano i riti già introdotti durante il dominio Zhou divennero ancora più complesse e rigorose. Attorno all’utilizzo di liquori nacquero infine vere e proprie festività, che consistevano in giornate interamente dedicate all’assaggio di diversi tipi di vino.
 

Il divieto di consumare e produrre bevande alcoliche imposto durante la dinastia Han cessò durante i domini Wei (220 - 265) e Jin (265 - 420), in questo periodo aprirono quindi diverse attività private specializzate nella produzione di liquori e gli alcolici divennero presto di utilizzo comune. Il successo e il crescente interesse del popolo per il vino portarono alla introduzione di una tassa specifica sulla produzione di bevande alcoliche, che diventò una delle maggiori fonti di profitto dell’Impero.
 

Baijiu
Baijiu

La produzione di bevande alcoliche continuò a fare enormi progressi nei periodi successivi: durante il dominio Song (960–1279), ad esempio, fu utilizzata per la prima volta la tecnica di distillazione e fu così inventato il baijiu, il liquore cinese più diffuso e caratteristico.
 

A partire dai periodi Ming e Qing, il liquore diventò una bevanda immancabile su qualunque tavola e divenne popolare l’uso di “liquori speciali”, ognuno da consumare durante una festività ben specifica: è il caso del liquore al cipresso da bere durante il Capodanno cinese, del vino all’osmanto per la festa delle Barche Drago e del liquore al crisantemo per la festa di Metà Autunno, tutte bevande alcoliche ancora in voga.
 

Al giorno d’oggi la cultura dell’alcol in Cina è ancora molto sentita e gli alcolici sono consumati quotidianamente, soprattutto durante occasioni speciali come matrimoni, compleanni e celebrazioni funebri. Bere alcolici ha ormai soprattutto una funzione sociale e occupa un ruolo talmente importante che nel 2013 la Cina è stata dichiarata il secondo Paese al mondo con il consumo maggiore di bevande alcoliche.

 

Vino e poesia: i “poeti maledetti” cinesi

Li Bai
Li Bai

Nel corso dei secoli, in Cina i liquori assunsero un ruolo sempre più importante dal punto di vista culturale e letterario, perché contribuirono alla nascita di una letteratura più personale, in cui gli autori, con l’aiuto degli alcolici, riuscivano a esprimere sentimenti, preoccupazioni e dubbi.
 

 

È soprattutto durante il dominio Tang (618 - 907) che questa forma di letteratura prese forma e che si intensificò il legame tra le bevande alcoliche e gli uomini di lettere. In questo periodo, in particolare, la poesia cinese toccò il suo massimo livello e non furono pochi i poeti che composero le loro opere in stato di ebbrezza, sfruttando gli alcolici come mezzo per esprimere la propria interiorità.
 

Uno dei poeti più illustri della dinastia Tang e di tutta la storia della letteratura cinese è Li Bai 李白 (o Li Po, 701 – 762). Li Bai era, di fatto, un gran bevitore; e il suo sconfinato amore per il vino non solo è il tema principale di alcune delle sue poesie più famose, ma è anche uno strumento fondamentale per la compilazione delle proprie opere, tanto quanto lo sono carta e penna. In particolare, il vino gli offriva la possibilità di esporre i propri pensieri senza censure e di manifestare gioia o preoccupazione nel modo più diretto e sincero possibile.
 

Du Fu
Du Fu

La figura di Li Bai è così tanto caratterizzata dalla passione del poeta per le bevande alcoliche che si narra che fu proprio il vino a condurlo alla morte: secondo la leggenda, sarebbe infatti morto per annegamento nel fiume di Dangtu nel tentativo, da ubriaco, di afferrare il riflesso sull’acqua della luna, amica e compagna fedele di innumerevoli bevute.
 

 

Un altro illustre esponente della poesia di periodo Tang è Du Fu 杜甫 (712 – 770). Amico di Li Bai, condivideva con lui la passione per gli alcolici e scrisse più di trecento poesie che affrontano il tema del vino. Nei suoi componimenti, il liquore non è solo un mezzo per scrivere più liberamente i propri pensieri, ma è anche e soprattutto una metafora dell’amarezza della vita. Comune a Li Bai anche la morte, avvenuta per aver bevuto troppo.

 

Differenze tra le culture dell'alcol in Cina e il mondo occidentale

Sebbene il mondo occidentale sia, come la Cina, un grande amante del vino e delle bevande alcoliche, le differenze tra la cultura cinese e quella occidentale sono enormi. Innanzitutto, il Cina il liquore più diffuso è il baijiu, un tipo di acquavite derivata dalla fermentazione del sorgo. In Occidente, invece, si preferiscono liquori a gradazioni meno alte e il vino.
 

Differenza
Differenza

Un’altra importante differenza sta nel tipo di recipienti utilizzati: se in Occidente si usano calici o bicchieri in vetro specifici a seconda del liquore, in Cina sono usati principalmente bicchierini in porcellana finemente decorata, indifferentemente dal genere di bevanda che devono contenere.
 

Inoltre il brindisi, in Cina, segue delle regole ben precise: quando si brinda bisogna indirizzare il proprio bicchiere prima verso la persona più importante seduta a tavola, quindi verso gli altri, sempre in ordine di importanza.
 

Infine, bere alcol in Cina ha quasi sempre uno scopo ben preciso, che va al di là del semplice piacere. È un importante mezzo di comunicazione che segue regole e metodi definiti, ed è questa forse la più grande differenza con il costume occidentale di bere alcolici semplicemente per una questione di gusto o per godersi la compagnia.

 

Città famose per la produzione dell'alcol in Cina

Maotai
Maotai

Sono tante, in Cina, le città famose per la produzione di liquori tipici. Tra queste si distinguono Renhuai nel Guizhou, Suqian nel Jiangsu, Fenyang nello Shanxi e Yibin nel Sichuan, le “quattro grandi capitali del vino in Cina”.
 

  • Rehuai. È la città del Maotai (茅台酒 Maotai jiu), il liquore più famoso di tutta la Cina. È una bevanda alcolica derivante dalla fermentazione del frumento e del sorgo, con una storia di più di duemila anni;
  • Suqian. È la capitale del baijiu, l’acquavite cinese presente su ogni tavola;
  • Fenyang. Città di produzione del Fenjiu 汾酒, un tipo di baijiu dal profumo molto intenso e dal gusto dolce;
  • Yibin. È nota per la produzione di almeno sette dei liquori cinesi più popolari, tra cui il Wuliangye (五粮液 “liquore ai cinque cereali”) e lo Hongloumeng jiu (红楼梦酒 “liquore del sogno della camera rossa”).

 

Giochi alcolici più popolari in Cina

In Cina, quando c’è di mezzo dell’alcol, i giochi alcolici sono un must. La regola di base è molto semplice ed è simile a quella che si adotta nei giochi alcolici in Occidente: chi perde o sbaglia risposta paga pegno bevendo un altro bicchiere di vino.
 

Il gioco in assoluto più popolare è quello dei dadi. Ogni partecipante ha a disposizione un bicchiere con all’interno dei dadi da sei. Dopo aver tappato e shakerato il bicchiere, bisogna rovesciarne il contenuto sul tavolo. Chi ottiene il punteggio minore perde ed è costretto a bere.

Vino di riso giallo
Vino di riso giallo
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