Il kung fu Shaolin è quel particolare stile di arti marziali cinesi nato nell'omonimo tempio nella provincia cinese settentrionale dello Henan e legato a doppio filo con la storia dei suoi monaci.
Secondo gli storici, la nascita del kung fu Shaolin si deve alla crescita delle relazioni tra India e Cina, avvenuta nel primo secolo. Questo porta a una prima diffusione del Buddhismo e delle sue teorie tra la popolazione cinese, grazie anche ai frequenti viaggi dei monaci tra i due paesi.
Date le sue origini, il kung fu Shaolin si basa su principi e teorie del Buddhismo, con influenze che derivano dal Taoismo, soprattutto per quanto riguarda i valori cardine della disciplina: nonostante sia un'arte marziale, infatti, il kung fu Shaolin, come gli altri stili di arti marziali cinesi, non predica violenza e aggressione, ma, al contrario, insegna ad essere persone pacifiche e virtuose. Le mosse di combattimento, infatti, devono essere usate solo come auto difesa e mai come attacco.
Il kung fu Shaolin oggi è ancora praticato dai monaci, molti dei quali sono diventati maestri famosi in tutto il mondo. I film sul kung fu e i grandi attori come Jet Li hanno contribuito a rendere quest'arte marziale famosa a livello internazionale. Molti turisti che viaggiano in Cina restano affascinati dagli spettacoli di kung fu che mostrano questo stile quasi acrobatico di arti marziali. Alcuni dei grandi maestri ritengono, tuttavia, che questa spettacolarizzazione del kung fu Shaolin abbia contaminato lo stile originale, forse meno artistico, ma sicuramente più potente ed efficace per gli scopi per i quali è nato.
Al giorno d'oggi sono numerose le scuole di kung fu Shaolin in tutto il mondo. Il tempio resta comunque una mecca per tutti gli appassionati e gli allievi che sono alla ricerca di un allenamento secondo gli antichi principi. Il tempio Shaolin è quindi una tappa da non perdere durante il vostro viaggio in Cina: la storia che si respira tra le mura e gli spettacoli offerti dai monaci vi regaleranno ricordi indelebili.
Vediamo meglio come si è sviluppato il kung fu Shaolin, la sua storia e alcune caratteristiche di questo stile di arti marziali cinesi.
Un detto cinese recita “tutte le arti marziali sono nate dal kung fu Shaolin; il kung fu Shaolin è il migliore del mondo sotto il cielo”.
Secondo la leggenda, nel 495 d.C. Buddhabhadra o Ba Tuo, un monaco buddhista proveniente dall'India, arriva in Cina e incontra il favore dell'Imperatore Xiaowen della dinastia Wei Settentrionale. Dopo aver rifiutato l'invito a diventare un insegnante delle scritture buddhiste a corte, decide di ritirarsi sui monti Song per costruire un tempio, sempre appoggiato dall'imperatore e dalla sua corte. È proprio qui che nasce il tempio di Shaolin, che in cinese significa “piccola foresta”.
Si narra anche che il kung fu Shaolin sia legato alla figura del monaco indiano Bodhidharma, che secondo gli studi recenti potrebbe aver giocato un ruolo molto importante per lo sviluppo di quest'arte marziale. Mentre era in visita al neonato tempio di Shaolin Bodhidharma avrebbe insegnato i principi del Buddhismo Chen (meglio conosciuto come Buddhismo Zen) e alcune tecniche di meditazione e combattimento, che sarebbero diventate la base per la nascita del kung fu Shaolin vero e proprio.
Il kung fu Shaolin è diventato un'arte marziale molto importante e, a tratti simbolica, lungo il corso della storia cinese. Quando, durante la dinastia Tang (618 – 907 d.C.), tredici monaci guerrieri salvano il figlio dell'imperatore ed erede al trono, quest'arte marziale guadagna rispetto a corte; il tempio viene nominato “il Tempio Supremo” e si incoraggiano le truppe imperiali a impararne le mosse. La dinastia mongola degli Yuan (1279 – 1368 d.C.) è stato un periodo difficile per il tempio Shaolin, che viene distrutto.
Le arti marziali dei monaci guerrieri tornano alla ribalta nel Cinquecento, durante la dianstia Ming (1368 – 1644 d.C.), quando combattono a fianco dell'esercito imperiale contro gruppi di banditi e in alcune importanti battaglie contro i pirati giapponesi. Agli inizi della dinastia Qing (1644 – 1911 d.C.) il tempio diventa rifugio dei ribelli fedeli alla precedente dinastia Ming: il kung fu Shaolin viene quindi proibito e il tempio raso al suolo per ordine dei nuovi imperatori. Solo con l'imperatore Kangxi, sempre della dinastia Qing del XVIII secolo, il kung fu Shaolin riacquista il favore della corte.
Il tempio Shaolin vive un'altra epoca difficile quando, dopo la nascita della Repubblica Popolare Cinese nel 1949 e la volontà degli anni Sessanta di spazzare tutti i residui di religione, superstizioni e cultura feudale, viene distrutto e saccheggiato. L'omonimo stile di arti marziali viene nuovamente bandito insieme ad altri, per i suoi legami con il Buddhismo e il Taoismo.
È solo con l'arrivo sui grandi schermi holliwoodiani di artisti del calibro di Bruce Lee e Jet Li che il kung fu Shaolin (e di altri stili) riacquista prestigio e notorietà in patria, diventando uno dei simboli all'estero della cultura cinese. Con le riforme economiche e le aperture verso l'Occidente, il tempio viene aperto al turismo anche internazionale e oggi è possibile anche per gli stranieri accedere alla scuola.
Nel corso del tempo si sono sviluppati diversi stili del kung fu Shaolin. I primi monaci guerrieri, osservando la natura, si sono lasciati ispirare dai movimenti degli animali e dalle loro caratteristiche; da qui deriva uno degli stili più famosi del kung fu Shaolin, vale a dire quello denominato “dei Cinque Animali”, che ha acquisito notorietà anche grazie ai film di arti marziali di grande successo. Ecco quali sono i cinque animali:
Il primo grande maestro e monaco di Shaolin è stato il monaco indiano Buddhabhadra, o Batuo in lingua cinese. Secondo i registri storici del tempio, i primi discepoli di Batuo, i monaci Huiguang e Sengchou sono ricordati ancora oggi per l'incredibile abilità in questo neonato stile di kungfu. Dopo queste tre importanti figure, il monaco indiano Bodhidharma, con il suo arrivo al tempio Shaolin nel 527 d.C.. lascia un'impronta indelebile grazie ai suoi insegnamenti sul Buddhismo Chen o Zen e alle nuove tecniche di meditazione e allenamento, basate sulle arti marziali del suo paese d'origine, l'India.
In epoca più recente, un nome che merita di essere citato è quello di Shi Yanming, il fondatore dell'accademia e del tempio Shaolin principale negli Stati Uniti d'America a New York.
Il kung fu Shaolin, come tutti gli stili di arti marziali cinesi, è principalmente uno stile di combattimento che utilizza calci, colpi a mano aperta, pugni a mano chiusa e placcaggi per fermare gli avversari. Una cosa che impressiona gli spettatori è la bellezza delle forme e delle figure create dalle posizioni di attacco e difesa, così come, nello stesso modo, gli avversari restano impressionati dalla velocità dei movimenti e dei colpi.
Il kung fu Shaolin è nato come un'arte marziale di difesa, per difendersi dunque dagli attacchi degli avversari e proteggersi dalle aggressioni. Alla base di questo stile di kung fu, quindi, vi sono le posizioni di difesa, mentre viene posta un'enfasi minore alle posizioni di attacco. I movimenti principali sono governati da due principi: il primo è contrastare il colpo dell'avversario con la forza, il secondo prevede l'utilizzo della forza del colpo avversario a proprio favore per il contrattacco.
I monaci del tempio Shaolin si allenano tutta la loro vita in diverse discipline, soprattutto kung fu, meditazione ed esercizi fisici. Devono anche seguire una rigida dieta che segue i principi vegetariani del Buddhismo.
In primo luogo, coloro che praticano le arti marziali Shaolin allenano la flessibilità di muscoli e articolazioni, concentrandosi anche al rafforzamento delle ossa. In secondo luogo, prestano molta attenzione al respiro, alla circolazione del qi o energia interiore e a mantenere la salute di tutti gli organi interni.
È quindi un'arte marziale che bilancia l'allenamento del corpo a tutti i livelli, in modo da migliorare la circolazione e concentrare la forza e l'energia dove necessario ad ogni movimento: ogni parte del corpo, ogni articolazione, ogni muscolo, diventano così portatori di forza ed essenziali nel combattimento. Ai monaci Shaolin è richiesto di rinunciare ai desideri corporei, perché effimeri, e la meditazione insieme con gli insegnamenti del Buddhismo sono essenziali per questo.
Come insegna un grande maestro del passato: “gli esercizi del kung fu Shaolin sviluppano la forza di tutto l'organismo umano, di tutte le articolazioni, i muscoli e le ossa; un combattente Shaolin è in grado di colpire con tutte le parti del corpo”. Alla base degli esercizi c'è lo sviluppo della forza, della velocità e dell'equilibrio delle gambe e dei piedi, in secondo piano c'è lo sviluppo dei muscoli e degli arti superiori per rafforzare l'efficacia dei pugni e dei colpi con le mani.
L'allenamento consiste nella ripetizione di movimenti di difesa e attacco, lotta, esercizi a corpo libero, percorsi a ostacoli, corsa, coordinamento, equilibrio e addestramento per utilizzare alcune armi classiche. Vediamo di seguito come si svolge una giornata di allenamento tipico per i monaci che vivono al tempio Shaolin:
Al giorno d'oggi, anche gli allievi stranieri sono accolti nelle scuole del tempio. La rigida disciplina e il controllo di sé sono essenziali per la buona riuscita dell'allenamento e per essere ammessi alle lezioni. Un monaco Shaolin conduce prima di tutto una vita spirituale e crede nella nonviolenza, questo deve essere chiaro a chiunque decida di entrare nel tempio o di praticare quest'arte marziale. Bisogna prima di tutto capire il vero scopo dell'essere un monaco Shaolin e abbracciare in tutto e per tutto lo stile di vita, gli insegnamenti e le pratiche spirituali.
Il Buddismo è la base filosofica e spirituale di questa arte marziale cinese: i dettami e gli insegnamenti della filosofia buddista giocano un ruolo chiave nel plasmare le caratteristiche e lo stile di vita di un praticante di kung fu di stile Shaolin. Ecco perchè, oltre ai duri allenamenti per rafforzare il fisico, la pratica si serve anche di esercizi di meditazione, respirazione profonda e momenti di riflessione sugli insegnamenti del Buddhismo.
Si diventa monaci Shaolin solo frequentando una scuola Shaolin che insegna lo stile di vita dei monaci del tempio, il kung fu e i principi della filosofia buddista. Per chi vive fuori dalla Cina è difficile trovare un'accademia tale, anche se al giorno d'oggi ci sono ormai numerosissime scuole di kung fu in tutto il mondo.
Prima di entrare in qualsiasi tempio o istituto dove si insegnano le arti marziali Shaolin, è necessario indagare in dettaglio la natura dell'addestramento di kung fu fornito. Il viaggio per diventare un monaco guerriero non è facile, ma può essere reso più semplice con l'aiuto di un maestro esperto. Nella maggior parte delle scuole tradizionali di arti marziali Shaolin, il programma di formazione è molto rigoroso e richiede disciplina e devozione fin dall'inizio. Per essere monaco, bisogna rinunciare a tutti i desideri che ti riguardano la natura materiale della vita, si dovrebbe adottare il vegetarismo e impegnarsi a non ferire o uccidere alcuna creatura vivente.