La Città Proibita perché si chiama così?

La Città Proibita in cinese si chiama Gugong (故宫), che letteralmente significa “antico palazzo imperiale” ed è il nome con cui è conosciuto il palazzo imperiale delle dinastie Ming (1368 – 1644) e Qing (1644 – 1911) che si trova in centro a Pechino.

Vi siete mai chiesti perché la Città Proibita si chiama proprio così?

 

Contesto storico della costruzione della Città Proibita

Città Proibita
Città Proibita

Siamo nel 1403 d.C., la dinastia Ming (1368 – 1644 d.C.) è appena salita al potere dell'Impero Cinese prendendo il posto della dinastia mongola Yuan (1279 – 1368).

Come prima mossa strategica per mantenere il controllo nelle remote regioni del Nord del paese, l'imperatore Yongle decide di spostare la capitale, inizialmente Nanchino, e di trasferirsi a Pechino, in cinese Beijing, che significa “capitale del Nord”.

Prima di spostarsi nella nuova capitale, è però necessario costruire un palazzo che sia degno di ospitare il Figlio del Cielo – vale a dire l'imperatore, secondo le antiche credenze cinesi – e tutta la corte imperiale. Nel 1406 iniziano quindi i lavori per costruire quella che oggi conosciamo come Città Proibita.


L'imperatore Yongle decide che il nome del nuovo palazzo imperiale della dinastia Ming doveva essere tanto maestoso quanto la costruzione, quindi la scelta delle parole da usare è molto accurata. Il nome originale in cinese è Zijincheng (紫禁城), che tradotto letteralmente significa “Purpurea città proibita”, da qui il nome italiano che oggi tutti conosciamo. Analizzando tutti i componenti, o caratteri, del nome in cinese, si scopre la simbologia e il motivo per cui è stato scelto questo nome per il palazzo reale della dinastia Ming.

 

Significato della “Città Proibita”

Panorama
Panorama

Il primo carattere, 紫 zĭ , significa “porpora”, ma si riferisce anche alla costellazione associata all'imperatore e alla sua residenza celeste secondo l'astrologia cinese. Il carattere successivo, 禁 jìn, significa invece “proibito” e fa riferimento al divieto per la gente comune di avvicinarsi ed entrare nel palazzo.

L'ultimo carattere, 城 chéng, significa “città” e si riferisce alla grandiosità del complesso di edifici e cortili che compongono il palazzo imperiale, ognuno con la sua funzione ben precisa, per la vita pubblica di corte, le cerimonie e la burocrazia o per la vita privata dell'imperatore. Il nome cinese Zijincheng, Purpurea Città Proibita, resta invariato quando nel 1644 la dinastia mancese dei Qing conquista Pechino, rovescia i Ming e prende il potere dell'impero insediandosi nel palazzo.


La dinastia Qing resta a capo dell'impero cinese fino al 1911, anno in cui, dopo un periodo di guerre e rivolte interne, accompagnate da un profondo clima di decadenza a corte, una rivoluzione porta alla nascita della Repubblica di Cina. Quella che era stata la residenza “proibita” di 24 imperatori delle dinastie Ming e Qing diventa uno degli edifici simbolo dell'antica società feudale e da  Zijincheng, diventa Gugong, vale a dire “antico palazzo imperiale”.

Il nome italiano resta invariato, “Città Proibita”, così come quello in inglese. A partire dal 1925 l'antico palazzo imperiale delle dinastie Ming e Qing non è più “proibito”: viene istituito un museo e viene aperto al pubblico con il nome ufficiale di Gugong Bowuguan (故宫博物馆), vale a dire Museo dell'Antico Palazzo.

Città Proibita nella neve
Città Proibita nella neve

Domande & Risposte
0 Domanda
Domanda vuota
Altre domande e risposte
Fai una domanda

Articoli con * sono obbligatori

Twitter
Facebook
Pinterest
Mail
Richiesta
Condividi
Viaggio in Cina, la migliore guida e consigli di un esperto di viaggi