Studiando la storia della Cina della fine della dinastia Qing (1644 – 1911) si incontra una delle figure più famose, controverse e dibatutte di tutta l'epoca imperiale: l'Imperatrice vedova Cixi, in cinese Cixi Taihou (慈禧太后).
Un tempo concubina dell'imperatore Xianfeng, Cixi ha ottenuto una posizione di rilievo quando ha dato alla luce il figlio Zaichun, colui che sarebbe diventato l'imperatore Tongzhi. Dapprima affiancata dall'imperatrice vedova Ci'an come reggente quando l'ancora bambino Zaichun diventa imperatore, Cixi ha avuto il controllo effettivo sulle decisioni politiche della Cina per 47 anni, dal 1861 al 1908, anno della sua morte.
Secondo le cronache tradizionali, Cixi nasce il 29 novembre 1835 da una facoltosa famiglia del clan mancese degli Yehe Nara; il padre era un funzionario della corte Qing di nome Huizheng. Tuttavia, nuovi studi e ricerche condotti negli anni Ottanta, mostrano come in realtà la donna che diventerà l'imperatrice Cixi provenga da un umile famiglia di contadini dello Shanxi, nei pressi dell'attuale città di Changzhi.
In seguito ad alcune dichiarazioni di una famiglia di contadini del villaggio Shangqin, il funzionario locale Liu Qi inizia a fare ricerche più approfondite negli archivi storici della città: un lavoro che dura un decennio e porta alla scoperta del cosiddetto “mistero dell'infanzia dell'imperatrice Cixi”. Liu Qi scopre che la futura Cixi nasce nel 1935 nel villaggio Xipo (nei pressi dell'attuale Changzhi, Shanxi) da una famiglia di contadini cinesi di etnia Han, non mancese come tradizionalmente sostenuto; il nome della piccola è Wang Xiaoqian.
Resta orfana di madre e il padre, a causa delle condizioni di estrema povertà in cui si trovava la famiglia, vende la bambina di appena 4 anni a un contadino della famiglia Song del villaggio Shangqin, sempre nei pressi dell'odierna Changzhi. La bambina acquisisce un nuovo nome, Song Ling'e, e vive nella nuova famiglia fino a 12 anni, quando viene di nuovo venduta come serva a un funzionario locale di etnia mancese, il signor Huizheng del clan degli Yehe Nara. La bellezza della futura imperatrice convince ben presto la famiglia ad adottarla; con il nuovo nome Yulan (spesso abbreviato con Lan'er), inizia ad essere istruita secondo la tradizione mancese.
A questo punto, lo studio di Liu Qi e le cronache ufficiali convergono: nel 1852, la futura Cixi di appena 16 anni, viene scelta come concubina dell'imperatore Xianfeng tra altre 60 candidate. La giovane entra quindi a palazzo con il nome di Nobile Concubina Lan, in cinese Lan Guiren (兰贵人) diventando concubina di VI rango. Due anni dopo, nel 1854, viene eletta concubina di V rango con il nome di Concubina Imperiale Yi, in cinese Jinfeng Yi Pin (晋封懿嫔).
Nel 1856, all'età di 21 anni, dà alla luce quello che sarà l'unico figlio dell'imperatore Xianfeng, Zaichun, e diventa prima Principessa Yi (Jinfeng Yi Fei晋封懿妃), poi Nobile Consorte Yi (Jinfeng Yi Guifei晋封懿贵妃), un titolo secondo solo all'imperatrice. A quell'epoca, mentre la futura Cixi iniziava a guadagnare sempre più potere a corte, la salute dell'imperatore cominciava a indebolirsi; nel frattempo, le truppe francesi e britanniche stavano iniziando a invadere il Nord della Cina, mentre nel Sud stava prendendo forza il Movimento Taiping nato dal malcontento popolare nei confronti della dinastia Qing.
Xianfeng muore il 22 agosto 1861, al termine della Seconda Guerra dell'Oppio, quando la Cina è costretta a piegarsi al volere delle potenze europee. La Nobile Consorte Yi viene nominata “Imperatrice madre vedova Cixi”, insieme all'ufficiale imperatrice vedova Ci'an. L'unico figlio del defunto Xianfeng è eletto imperatore l'11 novembre 1861, all'età di 5 anni, e sarà ricordato con il nome di imperatore Tongzhi. Le due imperatrici vedove, Cixi e Ci'an, assumono la reggenza e questo segna l'inizio della carriera politica di Cixi.
In lingua cinese esiste un modo di dire spesso associato all'imperatrice vedova Cixi: 垂帘听政, pronunciato Chuílián tīngzhèng. In italiano si traduce con “governare da dietro le quinte”. Questo è il modo perfetto per descrivere il suo stile e il suo operato, soprattutto negli anni di reggenza del regno dell'imperatore bambino Tongzhi. L'origine di questo detto, che letteralmente significa “Ascoltare la politica da dietro le tende”, si fa risalire all'usanza della corte imperiale di tenere le imperatrici e i principi di corte distanti dalle decisioni politiche, permettendo però loro di partecipare alle udienze da dietro un apposita tenda.
Possiamo affermare che l'ascesa politica di Cixi inizia quando l'imperatore Xianfeng le permette di studiare calligrafia e letteratura, oltre che darle il permesso per assistere ai dibattiti con i funzionari di corte ed esprimere la sua opinione: una cosa rara per la corte Qing. Questa esperienza le insegna molto e le sarà d'aiuto per alcune delle decisioni e mosse strategiche degli anni seguenti.
La prima occasione per mostrare il suo potere e le sue capacità arriva poco dopo la morte dell'imperatore Xianfeng. Con un vero e proprio colpo di stato, passato alla storia con il nome colpo Xinyou, Cixi si allea con l'imperatrice vedova Ci'an e i fratelli del defunto imperatore, il Principe Gong e il Principe Chun, contro gli otto ministri originariamente nominati per la reggenza dell'impero al posto del neo eletto Tongzhi, ancora bambino. Il periodo di reggenza sarebbe dovuto durare solo fino al 1872, anno in cui Tongzhi avrebbe avuto l'età giusta per governare, ma di fatto non fu così.
Alla morte del giovane imperatore a causa della sifilide, nel 1875, Cixi viola la legge di successione nominando suo nipote Guangxu, che all'epoca aveva appena 3 anni. Si dice che abbia fatto avvelenare la moglie del defunto Tongzhi per non avere nessuno che potesse mettere in pericolo la sua posizione di supremazia all'interno del palazzo. Inizia così per lei un altro periodo di reggenza insieme all'imperatrice vedova Ci'an, che però muore nel 1881, consentendo a Ci'xi di diventare l'unica imperatrice a palazzo: alcune teorie sostengono che Cixi abbia avvelenato anche Ci'an.
Quando Guangxu raggiunge l'età per governare, l'imperatrice Cixi non esce di scena, ma resta a corte partecipando alla vita politica per volere dell'imperatore stesso. Nel 1889 si ritira nel Palazzo d'Estate e da qui finge di non interessarsi alle decisioni dell'imperatore, ma di fatto è costantemente informata sulla vita di corte dalla sua rete di spie.
Dopo la sconfitta della Cina nella Prima Guerra Sino-giapponese (1894-1895), nel 1898 con un colpo di stato fa incarcerare il nipote Guangxu per opporsi alle cosiddette “Riforme dei cento giorni”: una serie di misure volute dall'imperatore per portare la Cina verso la modernizzazione. Da questo momento fino alla sua morte governa l'impero senza nessun'altra interferenza.
L'ultima ed eclatante dimostrazione del suo potere si ha sul letto di morte. L'ex imperatore Guanxu muore il 14 novembre 1908, si sospetta per avvelenamento, poiché il successore è stato eletto il giorno dopo dalla stessa Cixi. L'imperatrice nomina l'erede al trono proprio poco prima di seguire il nipote Guangxu nel viaggio verso l'aldilà, a causa di un ictus; è il 15 novembre 1908.
Chi è stato l'imperatore erede dell'impero eletto da Cixi? Il giovanissimo Puyi, passato alla storia come ultimo imperatore della Cina, che all'epoca aveva solo 3 anni. Si dice che prima di spirare abbia deciso che il reggente di Puyi e dei successivi imperatori non dovesse più essere una donna.
L'imperatrice vedova Cixi è passata alla storia anche per la sua vita di eccessi e stravaganze tra sontuosi banchetti, gioielli e opere d'arte.
Chi è stato a Pechino avrà sicuramente visitato il magnifico Palazzo d'Estate, rifugio estivo della corte imperiale per sfuggire all'afa della città. La storia di Cixi è legata a quella di questo palazzo. L'imperatrice vedova adorava trascorrere ore in barca sul lago al centro del parco; un altro dei suoi passatempi preferiti era farsi portare dagli eunuchi a “passeggiare” tra i giardini e i padiglioni del palazzo, comodamente adagiata sulla sua portantina.
Nel 1888 Cixi usa i soldi destinati alla marina cinese per ristrutturare il palazzo spendendo una cifra astronomica per l'epoca; la barca in marmo che si vede sulle sponde del lago, soprannominata “nave di Cixi” è stata voluta dall'imperatrice per dimostrare che aveva investito almeno una parte del denaro nella flotta imperiale.
Cixi amava l'opera e la musica; c'è una sala dedicata al teatro e all'opera nel Palazzo d'Estate, dove l'imperatrice invitava i migliori artisti. Nel 1904 in occasione del suo settantesimo compleanno riceve in dono il prototipo del primo grammofono, costruito negli Stati Uniti. Oltre che dalla musica, Cixi era attratta da tutto ciò che veniva dall'Occidente: fotografia, elettricità, automobili di lusso; fumava anche la pipa cinese all'occidentale, attraverso un bocchino.
Anche la tomba e il funerale dell'imperatrice Cixi mostrano la sua passione per lo sfarzo e il lusso: nel 1895, insoddisfatta della tomba costruita per lei nel cimitero imperiale oggi conosciuto come Tombe Qing Orientali, o Dingdongling, a 125km da Pechino, ne ordina la ricostruzione. Alla sua morte, il 15 novembre 1908, dopo una sfarzosa e costosissima cerimonia funebre, Cixi viene seppellita nella tomba che aveva ordinato: un complesso di templi e padiglioni ornati di oro, bronzo e pietre preziose.
Secondo la tradizione dell'epoca, Cixi è stata sepolta con una perla nera in bocca, insieme a tutti i suoi gioielli, tra cui due preziosissimi smeraldi Tiffany; l'immenso tesoro di Cixi è andato perduto durante il saccheggio della tomba del 1928 ad opera dei Signori della Guerra. Si racconta che la salma di Cixi è stata ritrovata intatta e che la perla nera sia stata regalata alla moglie dell'allora leader del Kuomintang, il generale Chang Kai-shek.
Il modo di vivere stravagante e sfarzoso dell'imperatrice vedova Cixi ha lasciato un'impronta indelebile nella città di Pechino; basti pensare ai tesori che si possono osservare ancora oggi nel Palazzo d'Estate e nella Città Proibita: dipinti, porcellane, seta, statue e molto altro. Il suo contributo alla storia della Cina non si limita solo all'arte. La sua figura è stata fondamentale per quelli che saranno ricordati come gli ultimi anni della dinastia Qing e per gli sviluppi futuri del paese.
La politica dell'imperatrice vedova Cixi è spesso definita come una contraddizione: se da un lato ha appoggiato una crescita economica e militare, con la contruzione di industrie, ferrovie e incoraggiando l'uso di tecniche militari occidentali, dal punto di vista politico si è dimostrata fortemente conservatrice.
I primi tentativi di riforme per portare la Cina alla modernizzazione sul piano politico, le cosiddette “Riforme dei cento giorni”, sono falliti per suo volere, quando ha preso il potere usurpando il trono dell'imperatore Guangxu nel 1898 e ha cancellato tutti i decreti e gli editti promulgati. Inoltre, nel 1900 appoggia la rivolta dei Boxer, un movimento a favore delle tradizioni e antioccidentale che scoppia nel Nord della Cina. Quando le potenze occidentali passano al contrattacco invadendo Pechino, Cixi fugge dalla Città Proibita in direzione di Xi'an travestita da contadina.
La Cina viene sconfitta e costretta a un trattato di pace umiliante. Invece di riconoscere gli errori della sua linea politica, Cixi emana un editto che proclama Guangxu e tutti i suoi ministri come unici colpevoli della disfatta e inizia una serie di nuove riforme per modernizzare l'impero, ormai in fase di decadenza: nel 1902 firma un decreto per mettere fine alla tradizione della fasciatura dei piedi, nel 1906 un decreto per proibire l'oppio.
“Ho sempre pensato di essere la donna più scaltra mai vissuta e che nessuno può essere paragonato a me. Anche se ho sentito parlare molto della regina Vittoria, credo che la sua vità non sia stata interessante nemmeno la metà della mia […] E ora guardate me: ho 400 milioni di persone che dipendono dal mio giudizio”
(frase attribuita all'Imperatrice vedova Cixi)
La vita dell'imperatrice vedova di Cixi è stata oggetto di molte opere letterarie e cinematografiche cinesi. Cixi si inserisce molto bene nella corte Qing dell'epoca: intrighi di corte, avvelenamenti, lusso e sfarzo esistevano già prima della sua ascesa e con lei hanno raggiunto il culmine.
I film e le serie TV sull'epoca imperiale sono molto popolari in Cina e, ovviamente, raccontano la vita di Cixi in una versione romanzata, anche se alcuni storici sostengono che molte delle vicende potrebbero essere realmente accadute. Molte di queste opere non sono arrivate in Occidente, ma ce ne sono alcune che sono conosciute in Europa e in America, tra cui citiamo:
• Sorrows of the Forbidden City, di Zhu Shilin, 1948
• The Imperial Lady, di Yi Wen, 1964
• The Empress Dowager, di Han Hsiang Li, 1975
• The Last Tempest, di Han Hsiang Li, 1976
• Take care, Your Majesty!, di Han Hsiang Li, 1982
• The burning of the Imperial Palace, di Han Hsiang Li, 1983
• Reign behind a curtain, di Han Hsiang Li, 1983
• Two dowagers, di Yang Cunchen, 1987
• L'ultimo imperatore, di Bernardo Bertolucci, 1987
• The Empress Dowager di Han Hsiang Li, 1989
• Lover of the Last Empress, di Liu Weiqiang, 1997