Leggende sull’Esercito di Terracotta

 

Esercito di Terracotta
Esercito di Terracotta

Non sono poche le leggende che negli anni si sono susseguite riguardo al mausoleo di Qin Shi Huang e al suo Esercito di Terracotta, posto a sua guardia. Queste leggende sono dovute anche e soprattutto al fatto che del sito è stata scavata solo una minima parte, perciò resta ancora velato da molti misteri. Mentre l’esercito di terracotta è stato portato, se pur parzialmente, allo scoperto, il Mausoleo dov’è custodito il corpo del Primo Imperatore resta ancora ad oggi inviolato.

Il governo cinese non ha mai rilasciato autorizzazioni per l’esplorazione di questa immensa tomba, principalmente per proteggere ciò che è contenuta in essa, ed evitare che ciò che è successo durante la scoperta dei guerrieri di terracotta si ripeta. Sembra comunque che anche nel passato nessuno abbia osato nemmeno tentare di razziare il Mausoleo, cosa che è invece avvenuta nelle fosse dell’esercito di terracotta. L’inviolabilità del mausoleo e l’alone di mistero e fascino che lo circonda ha quindi dato adito alle più svariate leggende, che si tramandano ancora oggi.

 

Leggenda dell’immortalità sull’Esercito di Terracotta

La leggenda più antica è riportata dallo storico di epoca Han Sima Qian (145-86 a.C.), che per primo descrive i "rari artefatti" del parco funerario del primo imperatore: tra i tesori nascosti, vengono citati cento fiumi di mercurio, riproduzioni di palazzi e pagode e un ingegnoso meccanismo di difesa con balestre pronte a uccidere chiunque violi il sonno del defunto.
 

Mausoleo del Primo Imperatore Qin
Mausoleo del Primo Imperatore Qin

Nei suoi scritti, Sima Qian non menziona il maestoso esercito di terracotta sepolto a 1,5 km dalla tomba dell'imperatore, forse perché ammaliato dal resto del corredo funebre. Attorno alle statue cinesi rimane quindi un alone di mistero che negli anni molti studiosi hanno cercato di dipanare.
 

Secondo altre antiche scritture e leggende, il soffitto del Mausoleo sarebbe costruito in rame con perle, per rappresentare il cielo notturno e le stelle. Il pavimento invece raffigurerebbe l’impero e per ricreare il fiume Giallo e il fiume Azzurro che scorrono verso il mare sarebbero stati utilizzati degli ingegnosi macchinari in grado di far scorrere mercurio al posto dell’acqua.
 

Anticamente infatti vi era la credenza che il mercurio portasse all’immortalità. Ironicamente, secondo la leggenda lo stesso imperatore morì proprio a causa di un avvelenamento da mercurio che ingeriva in grandi quantità per sfuggire alla morte.

 

Leggenda dell’oca d’oro volante sull’Esercito di Terracotta

Statua dell'oca d'oro
Statua dell'oca d'oro

I preziosi oggetti funerari rivenuti all'interno del Mausoleo del Primo Imperatore Qin hanno portato a molte leggende e racconti nel corso di migliaia di anni. Uno dei più famosi è quello dell'oca volante.
 

Secondo i documenti storici, dopo che Xiang Yu (项羽, 232–202 a.C.), re autocratico dei Chu, prese il controllo della pianura centrale dello Shaanxi, distrusse brutalmente il mausoleo, e tutti gli edifici al suolo furono bruciati in un attimo, questa è molto probabilmente la prima e la più grande catastrofe subita dal sito imperiale.
 

A quel tempo, Xiang Yu aveva ordinato a più di 300.000 persone di profanare la tomba di Qin Shihuang. Quando le persone aprirono il primo cancello del mausoleo per portare via i rari tesori custoditi al suo interno però, un'oca d'oro volò improvvisamente fuori, dirigendosi verso sud. Questo spaventò i razziatori così tanto che li fece desistere e scappare.

 

Leggenda dell’artigiano sull’Esercito di Terracotta

Primo Imperatore Qin
Primo Imperatore Qin

Si dice che dopo che Qin Shihuang unificò la Cina all'età di 22 anni, ordinò di costruire una tomba su larga scala per lui. Il giovane imperatore era ossessionato dal concetto di immortalità, e il pensiero di costruire una tomba così spettacolare e grande per accompagnarlo al meglio nell’aldilà ne è la prova. Scelse come luogo il monte Lishan, per il suo bellissimo scenario, oltre che per la preziosa giada prodotta a Shanyang, e per la sua ricchezza d’oro.

Sia l'oro che la giada sono in linea con la sua superstizione, perciò pensò di far costruire il mausoleo ai piedi settentrionali del monte Lishan. Non solo ha trasferì più di 700.000 artigiani da tutto il paese, ma ha reclutò anche un gran numero di civili dalle province dello Shandong, dell’Henan e da altri luoghi. Durante il periodo di costruzione, Qin Shihuang ordinò anche a Li Qi di raccogliere in anticipo migliaia di vergini che sarebbero state sepolte con lui dopo la sua morte. Li Si rimase sbalordito quando vide l'editto.

Pensò che raccogliere così tante persone per la sepoltura sarebbe stato sicuramente fonte di malcontento tra la gente, avvicinando il pensiero della ribellione. Se il popolo si fosse ribellato, la dinastia Qin difficilmente sarebbe sopravvissuta. Tuttavia, Li Si sapeva che non poteva disobbedire all’ordine, pena la morte. Dopo molte riflessioni, decise di esporre all’imperatore i suoi dubbi, nella speranza di covincerlo che fosse la scelta sbagliata.

E così fu. Qin Shihuang sentì che le parole di Li Si avevano senso e cambiò strategia. Innanzitutto, ordinò immediatamente a Li Si di reclutare abili artigiani da tutto il Paese per realizzare una guardia d'onore su larga scala, con cavalli di terracotta di dimensioni realistiche. Pochi giorni dopo, Li Si selezionò centinaia di artigiani che al tempo fabbricavano mattoni e tegole, lesse loro il decreto imperiale e ordinò loro di fabbricare statuette di terracotta e cavalli di terracotta nei tempi previsti. In caso contrario, sarebbero stati uccisi.

 

Opere degli artigiani
Opere degli artigiani

Questi artigiani, tuttavia, sapevano solo cuocere mattoni e tegole, e nessuno di loro aveva mai fabbricato e cotto un cavallo di terracotta, in ogni caso provarono molteplici volte, ma sempre senza successo. Per questo motivo, furono decapitati più di cento artigiani. Tra gli artigiani uccisi, un vecchio artigiano trovò un modo efficace di realizzare le opere: prima di morire disse a suo figlio che avrebbe dovuto cuocere in un unico forno diverse sezioni di statuette e cavalli.

Dopo che il figlio seppellì suo padre in lacrime, seguendo le istruzioni di suo padre, cosse le singole statuette in sezioni e poi le compose dopo la cottura. Dopo aver adottato questo metodo, i cavalli iniziarono ad essere finalmente realizzati con successo. Dopo che questo primo test ebbe successo, gli artigiani iniziarono a lavorare insieme, notte dopo notte, giorno dopo giorno, e alla fine realizzarono migliaia di figure di terracotta e cavalli nei tempi previsti, disponendo queste statuette in una formazione ordinata secondo le esigenze di Li Si.


Dopo la morte di Qin Shihuang, Qin II Hu Hai ereditò il trono. Avendo paura che gli artigiani rivelassero i segreti contenuti nella tomba, trasportò segretamente il corpo di Qin Shihuang nella tomba e poi ordinò a tutti coloro che parteciparono alla costruzione della tomba di entrare per assistere a uno spettacolo in omaggio del defunto imperatore e per ricevere le ricompense che spettavano loro. I poveri artigiani che versarono sangue e sudore per costruire la tomba di Qin Shihuang vennero tutti uccisi da Qin II.

Non appena entrarono nella tomba infatti, le porte dietro di loro si sigillarono ed essi furono rinchiusi vivi, diventando oggetti funerari di sepoltura. La leggenda narra che solo un giovane riuscì a scappare e fu proprio quel primo artigiano che riuscì a cuocere con successo la prima statuetta di terracotta. Poiché il canale dell'acqua nella tomba di Qin Shihuang era stato costruito da lui, quando vide che la situazione stava diventando critica, si gettò nel canale dell'acqua e ne uscì solo quando venne buio. In seguito, vegò per Guanzhong, facendo affidamento sulla realizzazione di pentole di terracotta e pentole di coccio per sopravvivere. Ancora oggi, questi prodotti di terracotta sono molto popolari nelle campagne di Guanzhong.

Panorama dell’Esercito di Terracotta
Panorama dell’Esercito di Terracotta

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